Il Seicento in Italia. La lezione digitale
Il Seicento italiano si connota, in ambito artistico, come un periodo affascinante e dinamico, sulla scorta dell’opera pionieristica di Caravaggio e dei Carracci, che hanno gettato le basi per un cambiamento radicale nelle prospettive artistiche del tempo. L’arte del Seicento è caratterizzata da una ricerca continua di nuove espressioni e stili, offrendo una panoramica ricca e variegata di movimenti artistici. Da un lato, le radici del Barocco si approfondiscono, dall’altro emergono anche tendenze classicheggianti, creando un tessuto artistico vibrante che riflette la complessità della società e della cultura italiane del periodo.
Chiarirsi le idee. Una costellazione di linguaggi reigionali
Il Seicento italiano si rivela come un affascinante affresco artistico, in cui il linguaggio barocco si presenta come una costellazione di stili regionali, ciascuno con peculiarità proprie del territorio. Nella Lombardia e nel Piemonte, in particolare a Milano, si annoverano figure come Giovan Battista Crespi (detto il Cerano) e Pier Francesco Mazzucchelli (detto il Morazzone), mentre nel Piemonte occidentale, a Varallo, sorgono i Sacri Monti, luoghi di pellegrinaggio espressione della Controriforma.
A Genova, l’eclettismo barocco si manifesta attraverso l’opera di artisti come Bernardo Strozzi, che contribuiscono a creare un panorama artistico diversificato e vivace. A Venezia, città cosmopolita per eccellenza, gli incarichi vengono spesso affidati ad artisti stranieri, come (come Van Dyck e Johann Liss) e di altre città, come il romano Domenico Fetti. A Firenze, il barocco pittorico di Cristofano Allori, volto alla ricerca di una bellezza sofisticata, rappresenta un’interessante variante, mentre a Napoli, l’arte di Battistello rielabora il caravaggismo, contribuendo a definire il carattere distintivo del barocco napoletano, incarnato poi magistralmente da Mattia Preti e Salvator Rosa.
L’architettura diventa in questo periodo uno dei linguaggi artistici per eccellenza: a Milano, la figura di Francesco Maria Richini si impone con raffinate soluzioni architettoniche; a Venezia, Baldassarre Longhena dona alla città opere di straordinaria eleganza; a Torino, Guarino Guarini progetta secondo elaborate ricerche geometrico-matematiche; a Napoli, Cosimo Fanzago firma opere di notevole impatto. In Puglia, il barocco leccese si distingue per la sua esuberanza decorativa, mentre in Sicilia, Noto diventa un caso emblematico di architettura barocca, con la sua maestosa cattedrale e le sfarzose facciate delle chiese. L’arte barocca nel Seicento italiano si presenta, dunque, come un ricco mosaico regionale, catturando ‘'essenza della varietà culturale e artistica del periodo.
Dentro l'opera. La Chiesa di San Lorenzo a Torino
La Chiesa di San Lorenzo a Torino, progettata dal geniale architetto Guarino Guarini a metà del XVII secolo, rappresenta un capolavoro del barocco piemontese. La struttura si distingue per la sua complessità architettonica e la sperimentazione delle forme. Tuttavia, è la cupola interna a catturare l’attenzione di chi mette piede nell’edificio: caratterizzata da una straordinaria leggerezza visiva e da una raffinata eleganza, la cupola sfida gli stereotipi convenzionali delle architetture ecclesiastiche. Guarini, con maestria, utilizza una serie di curve e contracurve, creando un effetto di dinamismo e movimento, conferendo un senso di fluidità e leggerezza che sfida la percezione tradizionale dello spazio sacro: la cupola appare così a chi la guarda come una rete sospesa nello spazio. La luce, filtrando attraverso fini aperture e finestre, crea giochi di ombre e luci che ne enfatizzano l’articolata struttura.