Il “Secondo Rinascimento” a Roma. La lezione digitale
L’espressione “Secondo Rinascimento” descrive il periodo di rinnovamento artistico che caratterizzò Roma tra tardo Cinquecento e l’inizio del Seicento, una fase di rinascita e fermento culturale associata dagli storici dell’arte al Rinascimento italiano del XV secolo. Questo periodo segnò un ritorno all’interesse per l’arte classica, la natura, l’umanesimo e l’espressione individuale. Mentre il primo Rinascimento italiano si sviluppò principalmente nel centro e nel nord Italia, il Secondo Rinascimento ebbe il suo centro a Roma, che divenne il fulcro del mondo artistico ed ecclesiastico grazie al mecenatismo della Chiesa cattolica e alle committenze dei papi.
Chiarirsi le idee. Roma, centro dell’arte europea, tra naturalismo e classicismo
Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, iniziò per Roma un periodo di eccezionale fermento culturale e artistico. Ne risultò un rinnovamento del mondo dell’arte talmente eclatante da far parlare gli storici dell’arte di un “Secondo Rinascimento”. In questo contesto si innestò l’opera di tre grandi artisti presenti in città tra il 1592 e il 1608: Caravaggio, Annibale Carracci e il fiammingo Pieter Paul Rubens. Questi pittori operarono una decisa rottura con l’arte manierista e gettarono le basi per la cultura figurativa che caratterizzerà tutto il Seicento. Si possono individuare tre principali linee di tendenza: la linea realista, che privilegia l’osservazione attenta della realtà sensibile e la riproduce con precisione e fedeltà; la linea classicista, che si ispira ai valori e ai modelli dell’arte classica, dei quali intende recuperare il senso dell’equilibrio e la misura; la corrente del Barocco, come arte nella quale prevalgono l’immaginazione, la spettacolarità, il dinamismo, l’esuberanza delle forme, la ricchezza di colori e di composizione, la ricerca del nuovo.
Rispetto alla pittura, nei primi anni del Seicento la scultura rimase ancora legata a modelli manieristi, caratterizzati da un formalismo freddo e artificioso. Fecero eccezione personalità come Stefano Maderno e Francesco Mochi, nelle cui opere si riconoscono i primi tentativi di trasferire nella forma plastica l’idea di immediatezza e di realtà che era già stata elaborata dai pittori.
In campo architettonico furono formulati i princìpi progettuali che saranno alla base dell’architettura barocca: nell’edilizia sacra si privilegiò la pianta longitudinale, spesso contaminata con schemi centrici, mentre assunse una nuova importanza l’apparato decorativo, dal carattere plastico e in interazione con lo spazio esterno. Contemporaneamente la città venne ripensata come un organismo dinamico e policentrico.
Dentro l'opera. Le Storie di San Matteo di Caravaggio
Le Storie di San Matteo di Caravaggio rappresentano un capitolo significativo nella storia dell’arte a Roma nel Seicento. Commissionate per la Cappella Contarelli nella Chiesa di San Luigi dei Francesi, queste opere sono un esempio emblematico del realismo e della drammaticità tipici dello stile di Caravaggio.
La serie di dipinti è incentrata su episodi della vita del santo, con un approccio audace alla rappresentazione sacra mai visto prima. Invece di idealizzare i soggetti, l’artista li ritrae con una sincerità cruda e senza ornamenti, catturando le emozioni umane in modo straordinario. L’uso innovativo del chiaroscuro, che enfatizza la luce e l’ombra, crea un senso di forte drammaticità e intensità emotiva nelle scene rappresentate.
Le Storie di San Matteo non solo hanno contribuito a definire lo stile di Caravaggio, ma hanno anche avuto un impatto duraturo sull’arte successiva. Questi dipinti, situati in una chiesa romana, hanno consolidato il ruolo della città eterna come centro artistico di rilevanza mondiale nel Seicento, influenzando generazioni di artisti.
Dentro l'opera. Il Trionfo di Bacco e Arianna
Il Trionfo di Bacco e Arianna di Annibale Carracci, affrescato al centro del soffitto della Galleria Farnese a Roma, rappresenta il culmine del talento e della maestria di Carracci.
Nel dipinto, Carracci cattura l’essenza del mito di Bacco e Arianna con un realismo vibrante e una grande sensibilità emotiva. La scena è pervasa da un senso di gioia e abbandono e i personaggi sono dipinti con una bellezza ideale, ma anche con una profonda umanità, grazie all’abilità del pittore nel catturare le espressioni e le emozioni umane.
Ciò che rende questo dipinto straordinario è l’armonia tra la forma e il colore, la luce e l’ombra, che conferisce profondità e tridimensionalità alla scena. La composizione dinamica e l’uso magistrale del chiaroscuro creano un senso di movimento e vitalità, coinvolgendo lo spettatore in una festa sensoriale.
Questo dipinto rappresenta anche il trionfo dell’arte stessa, incarnando l'ideale estetico e l’abilità tecnica che definirono l’epoca d'oro dell’arte barocca a Roma.
Un passo in più. Roma città eterna
Roma è chiamata la “città eterna” per diverse ragioni. In primo luogo, il termine riflette la sua importanza storica come una delle città più antiche del mondo ancora abitate. È stata il cuore di un'antica civilità e il centro dell'Impero Romano, contribuendo in modo significativo alla storia, alla politica, all'arte e alla cultura occidentali.
Inoltre, il titolo "città eterna" è spesso associato anche alla continuità della presenza cristiana nella città. Roma è il centro spirituale della Chiesa cattolica, con la Città del Vaticano al suo interno, sede del papa. Questa continuità nella fede e nell'influenza ecclesiastica ha contribuito a definire l'eternità della città nel contesto religioso.
Il periodo barocco è stato un'epoca di grande splendore artistico ed architettonico per la città che ha avuto il suo apice tra il XVI e il XVII secolo. Questo periodo è noto per il mecenatismo dei papi, che hanno sostenuto numerosi artisti, architetti e scultori. L'arte barocca a Roma è caratterizzata da una decorazione elaborata, l'uso spettacolare della luce, l'esuberanza e il dramma. L'architettura barocca ha prodotto chiese sontuose, piazze grandiose e fontane ornamentali, trasformando il volto della città.
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