Natura e mito: tra Epica e Geografia
Epica e Geografia, due discipline all’apparenza distanti tra loro, ma che in realtà sono profondamente intrecciate: entrambe, infatti, offrono un punto di vista privilegiato sul legame tra esseri umani e ambiente, un tema atavico, oggi cruciale. Basti pensare come in molte opere della tradizione greca gli elementi naturali e l’ambiente non siano solo un elemento di sfondo, bensì veri e propri protagonisti che contribuiscono a dare forma e significato alla narrazione. Per scoprire i punti di contatto tra Epica e Geografia e imparare ad osservare il mondo e i suoi fenomeni attraverso la lente di queste due discipline, Atlas mette a disposizione una lezione digitale con testi e attività a cura di Eleonora Belingheri e Giulia Pellegrini, docenti e autrici del corso di Geografia Vie Aperte (Atlas 2024).
Entra nell’argomento Nell’epos greco, dall’Iliade all'Odissea, la natura riveste un ruolo essenziale. Le terre esplorate dai protagonisti non si limitano ad essere luoghi fisici, ma divengono portatrici di significati simbolici. I mari, le montagne, le isole, le foreste e le pianure non sono solo ambienti attraverso cui si muovono gli eroi, bensì spazi che interagiscono con loro, influenzando il corso degli eventi e spesso riflettendo i conflitti interiori dei personaggi. Emblematico in questo senso è il viaggio di Ulisse, che attraversa mari tempestosi e terre sconosciute per riapprodare infine in patria: si tratta tanto una ricerca fisica quanto un cammino di conoscenza interiore del personaggio e, allargando lo sguardo, dell’intera umanità.
Anche molti miti greci ruotano attorno ai fenomeni naturali: dall’alternarsi delle stagioni al verificarsi di eventi climatici estremi, con queste narrazioni gli antichi Greci cercavano di dare spiegazione alle diverse manifestazioni della natura, vista come una forza viva e interattiva, che poteva essere sia benevola che distruttiva, e profondamente legata alle credenze religiose e culturali di questa civiltà.
Le divinità stesse dell’antica Grecia sono manifestazioni di forze naturali che incarnano il legame profondo tra il divino e il mondo fisico. Le storie che vedono protagonisti questi dèi offrono un’interpretazione dell’interazione tra l’essere umano e la natura, spesso mettendo in luce le forze che sfuggono al controllo umano.
In classe Stilate un elenco delle divinità greche che conoscete, specificando il loro ruolo sull’Olimpo. Quindi, realizzate uno schema che le metta in relazione secondo una vostra idea (ad esempio divinità principali e minori, legami di parentela, ecc.): per farlo potete utilizzare un cartellone, oppure una bacheca digitale tra le tante disponibili gratuitamente online.
A gruppi Dall’elenco precedentemente stilato, scegliete una divinità greca in qualche modo legata alla natura e realizzatene una carta di identità. Per farlo, provate a rispondere alle seguenti domande:
- Quali caratteristiche ha la dea o il dio scelto?
- Quale è la sua storia?
- Da dove ha origine?
- Quale rapporto ha con la natura e i suoi elementi?
Organizzate quindi le informazioni raccolte in uno One pager e presentatele alla classe.
Al lavoro sul testo Tra gli dei dell’Olimpo, il dio Pan è colui che meglio rappresenta la natura e i suoi elementi. Dio della natura selvaggia, dei pastori, delle greggi e degli ambienti solitari e disabitati (come foreste e montagne), Pan è una figura spesso associata alla vita rustica e alla bellezza incontaminata della natura. Anche il suo aspetto esprime la compenetrazione tra l’essere umano e la natura: Pan viene infatti descritto come un essere avente volto e busto di uomo, ma con zampe e corna di capra.
Proprio di Pan si parla anche nella celebre saga di libri fantasy Percy Jackson e gli dèi dell’Olimpo, dello scrittore statunitense R. Riordan, composta da otto volumi, due dei quali sono anche stati oggetto di un fortunato adattamento cinematografico.
La trama Percy Jackson, protagonista della saga, è un ragazzo di dodici anni che scopre di essere un semidio, figlio di Poseidone. Dopo un attacco da parte di mostri mitologici, Percy viene portato al Campo Mezzosangue, un rifugio per semidei, dove incontra Annabeth Chase, una ragazza intelligente e coraggiosa, figlia di Atena, e Grover Underwood, un satiro che ha il compito di proteggerlo. Insieme, i tre intraprendono un’avventura per recuperare il fulmine di Zeus, rubato misteriosamente. Durante il viaggio, che li porta ad affrontare pericoli e sfide dal sapore mitologico, Percy impara di più sul suo potere e sul suo destino.
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