Approfondisci il romanzo storico

Quando in una narrazione fatti e ambientazioni storiche documentate si intrecciano con vicende frutto della fantasia di chi scrive, ma del tutto verosimili e prive di elementi fantastici o sovrannaturali, siamo di fronte a un romanzo storico.  

Che cos’è il romanzo storico?

Il romanzo storico è una forma di narrazione tesa a ricostruire fatti storici realmente accaduti, intrecciandoli con vicende frutto di fantasia relative ai personaggi, che possono essere inventati o realmente esistiti. L’attenzione può essere dedicata alle vicende belliche o alla vita quotidiana, alle dinamiche socio-economiche o alle avventure sentimentali: sono, insomma, numerose le possibili declinazioni della narrazione storica, ma hanno tutte in comune l’attenzione alla fondatezza, al rigore e alla verosimiglianza della dimensione che viene ricostruita.

 

Come nasce il romanzo storico? E come si è evoluto nel corso del tempo?

Il contesto

Ai primi dell’Ottocento si diffonde in Inghilterra, in Germania e poi in Italia il movimento artistico e culturale del Romanticismo. Tra le sue caratteristiche, il Romanticismo ha quella di rivalutare la storia, in particolare quella medievale, in quanto radice delle identità nazionali, che in questi anni si vanno faticosamente formando in gran parte d’Europa.

L’interesse per il passato più recente è evidente nell’arte e nella letteratura, e in questo campo si esprime sia nella poesia e nel teatro sia nel genere del romanzo: esso va affermandosi sempre di più presso il ceto sociale della borghesia, che proprio nell’Ottocento conosce una significativa affermazione in ambito sociale ed economico e domanda al mercato editoriale storie che siano al contempo interessanti, di intrattenimento ed educative.

Il romanzo può rispondere bene a questa esigenza: se da un lato, infatti, intrattiene il pubblico grazie alle peripezie, ai colpi di scena, agli elementi avventurosi che lo caratterizzano, dall’altro consente anche, grazie all’approfondimento e all’ampiezza che lo contraddistinguono, di educare alla conoscenza del mondo, delle dinamiche sociali e dei valori fondamentali.

 

Ivanhoe di Walter Scott

Il primo a cogliere le potenzialità della convivenza tra realtà e finzione è stato l’inglese Walter Scott (1771-1832), che nel 1819 pubblicò Ivanhoe, una storia intricata e piena di avventura – rapimenti, scambi di persona, duelli, amori contrastati – ambientata nel 1194 circa in Inghilterra, all’epoca della sua conquista e della sottomissione del popolo sassone da parte dei normanni.

In questo romanzo, accanto a personaggi di finzione come il protagonista stesso, il sassone Ivanhoe, compaiono figure storicamente attestate, come il re normanno Riccardo Cuor di Leone, fautore di una prima politica di convivenza pacifica tra le due popolazioni. L’intreccio è appassionante e rivolto a un pubblico ampio e di media cultura, ma Scott intende anche far conoscere agli inglesi il loro folklore e le origini della loro cultura, nata dalla fusione di due civiltà, quella normanna e quella sassone, che cominciano a convivere proprio negli anni in cui è ambientata la storia.

 

I promessi sposi di Alessandro Manzoni

Appena Ivanhoe arrivò in Italia, Alessandro Manzoni (1785-1873) ne rimase profondamente colpito: già da diversi anni era alla ricerca di un genere letterario che unisse verosimiglianza e intrattenimento, che potesse essere apprezzato da un pubblico vasto e che contenesse degli insegnamenti a livello storico-politico e morale.

Aveva già sperimentato la tragedia, ma il ruolo ridotto della voce narrante nei generi teatrali non lo aveva soddisfatto; abbracciò dunque con entusiasmo l’idea di un “romanzo storico”, cioè di un’opera nella quale convivessero i due elementi della finzione e del vero storico.

Nacquero così I Promessi Sposi. La stesura del testo impegnò l’autore per circa vent’anni, dal 1821 al 1840. Parallelamente egli ragionò anche sulla teoria letteraria, criticando tutte quelle forme di romanzo che erano fondate sulla dimensione fantastica e sentimentale e proponendone un nuovo tipo fondato su vero storico, cioè sulla ricostruzione documentata di fatti, ambientazioni e personaggi, e vero poetico, che costituisce l’apporto dello scrittore nell’immaginare le ricadute di queste vicende su quelle dei personaggi di invenzione che si innestano nella storia.

L’obiettivo del romanzo storico non è infatti per Manzoni quello di raccontare la verità ufficiale della storia, bensì quello di descrivere gli effetti privati degli avvenimenti pubblici sulla gente comune.

I Promessi Sposi ebbero un successo enorme. In Italia, l’opera stimolò la composizione di numerosi romanzi storici incentrati sul tema del patriottismo e della liberazione dell’Italia dal dominio straniero.

 

Il romanzo storico nel resto del mondo

A partire dai romanzi di Walter Scott e Alessandro Manzoni, nel XIX secolo il romanzo storico si diffonde in tutto il mondo: in Francia Victor Hugo (1802-1855) scrive Notre Dame de Paris (1831) e I miserabili (1862), mentre negli Stati Uniti Nathaniel Hawthorne (1804-1864) pubblica La lettera scarlatta (1850). Il russo Lev Tolstoj (1828-1910), uno dei più importanti autori di tutti i tempi, con Guerra e pace (1865-1869) realizza un affresco della Russia napoleonica che diventa un capolavoro della letteratura.

 

Il romanzo storico da Novecento a oggi

Il romanzo storico ha conosciuto un grande successo anche nel XX secolo.

Da una parte, lo sviluppo della ricerca storiografica ha permesso di avvalersi di una maggiore disponibilità di fonti, informazioni e interpretazioni cui attingere per garantire l’attendibilità storica delle narrazioni.

Dall’altra, il Novecento ha conosciuto il dramma di due guerre mondiali, con implicazioni che ancora oggi rivelano il proprio impatto sulla geopolitica, sull’economia e sulla società: il campo d’indagine narrativo è vastissimo, ed è all’origine di romanzi storici sulla guerra, sui periodi del dopoguerra, sui regimi totalitari, sulla Resistenza, sulle discriminazioni, ecc.

L’Unità d’Italia ha ispirato le vicende de ll Gattopardo (1958) di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), un romanzo ambientato in Sicilia al tempo dello sbarco dei Mille di Garibaldi. Emilio Lussu (1890-1975) ha raccontato in Un anno sull’Altipiano (1938) i drammi della vita dei soldati nella Prima guerra mondiale; Beppe Fenoglio (1922-1963) ha invece firmato importanti romanzi e racconti sulla guerra di Resistenza (Una questione privata; Il partigiano Johnny; I ventitré giorni della città di Alba). È di Elsa Morante (1912-1985), infine, una delle ricostruzioni più accurate della Roma della Seconda mondiale e del secondo dopoguerra contenuta nel romanzo La Storia (1974).

Un enorme successo internazionale ha premiato il romanzo di Umberto Eco (1932-2016) Il nome della rosa (1980), un giallo ambientato nel Medioevo che permette a chi legge sia di immergersi in una storia avvincente sia di assorbire nozioni rigorose sul contesto storico dell’epoca.

Tra le opere contemporanee ricordiamo Viaggio alla fine del millennio (1997) di Abraham B. Yehoshua (1936-1922), che narra delle peripezie dei commercianti ebrei e musulmani nell’Europa dell’anno Mille, toccando il tema della convivenza tra culture differenti; La Chimera (1990) di Sebastiano Vassalli (1941-2015), che raccontando la breve vita di Antonia, bruciata sul rogo all’inizio del ‘600, condanna la superstizione e l’intolleranza di tutti i tempi, anche del nostro; Le Benevole (2006) di Jonathan Littell (1967), che si distingue per una scrupolosa opera di studio e ricostruzione storica dell’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale; I Leoni di Sicilia (2019) di Stefania Auci (1974), una saga familiare che racconta le vicende dei Florio, imprenditori palermitani che si muovono sullo sfondo dell’età d’oro della Sicilia, dai primi dell’Ottocento agli anni immediatamente successivi allo sbarco dei Mille di Garibaldi sull’isola.

 

Quali sono le caratteristiche del romanzo storico?

Pur all’interno di una grande varietà di ambientazioni, intrecci e rigore della ricostruzione storica, alcune caratteristiche di fondo accomunano i testi dei romanzi storici.

  • L’ambientazione storico-geografica è collocata in un tempo passato, documentata e nell’insieme attendibile; spesso è possibile per chi legge individuare concretamente i posti citati nel romanzo, come nel caso dei “luoghi manzoniani”, una serie di edifici di Lecco e dintorni nei quali per tradizione si riconoscono, tra gli altri, la casa di Lucia, il palazzotto di don Rodrigo o il castello dell’Innominato.
  • I personaggi sono in parte storici, in parte di invenzione: quando i protagonisti sono realmente esistiti, come nel caso della famiglia Florio ne I leoni di Sicilia, chi scrive si prende comunque la “licenza letteraria” di immaginare le loro emozioni private, i loro pensieri e le loro interazioni con altri personaggi di invenzione; quando i protagonisti sono inventati, come Guglielmo da Baskerville ne Il nome della rosa, sono comunque del tutto verosimili rispetto all’epoca e alla classe sociale di appartenenza.
  • Spesso sono presenti digressioni che illustrano le vicende storiche reali all’interno delle quali è inserita la storia narrata, oppure corpose pause descrittive che dipingono in modo dettagliato e riconoscibile il contesto nel quale si svolgono i fatti: in Ivanhoe, ad esempio, molte pagine sono dedicate all’illustrazione e al racconto dei rituali cavallereschi collegati al torneo di Ashby, nel quale gareggiano i protagonisti. Proprio la necessità di approfondimento è uno dei motivi per i quali è molto raro leggere narrazioni brevi di argomento storico.
  • La voce narrante è di norma esterna, onnisciente e spesso palese, perché deve fornire indicazioni ulteriori rispetto a quelle conosciute dai personaggi e guidare chi legge all’interno di vicende storiche complicate e lontane nel tempo. Inoltre, soprattutto nel romanzo ottocentesco, dove l’intento educativo è più evidente, la voce narrante formula giudizi personali sulle vicende narrate, con l’intento di orientare le opinioni del pubblico, di distinguere il bene dal male o le condotte virtuose da quelle corrotte.

 


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Durata dell'attività: 10 minuti

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